In occasione della presa d’atto del Pai la politica algherese è riuscita a dare il massimo nel trasformismo. Nemmeno Arturo Braghetti avrebbe saputo fare altrettanto.
Chi, all’epoca dell’Amministrazione Bruno, riteneva di dare il meglio di sé in fatto di contestazione in tutte le forme possibili (uscite dall’aula, incompatibilità vere/presunte, espressione di voto contrario...) ora ritiene che sia cosa buona e giusta votare favorevolmente, portandola in Regione, la trita e ritrita presa d’atto del Pai (Piano Assetto Idrogeologico).
Chi invece prima, a parte qualche eccezione, sosteneva l’approvazione del Pai, oggi ritiene di uscire dall’aula.
Nei cittadini sorge spontanea una domanda: ma se chi al tempo sosteneva, ora non sostiene più quel Pai che, a parte qualche minima modifica, è pressoché uguale a prima, sta forse disconoscendo il proprio operato? Oppure l’operato dell’Assessore precedente? E perché no, del tecnico incaricato a redigere il Pai (che, è bene ricordarlo, è sempre il medesimo tecnico per le due diverse amministrazioni comunali)?
In tutta questa imbarazzante opera di trasformismo non possiamo esimerci dal constatare che solo il Pd algherese pare non aver perso la bussola su questo importante passaggio visto che, sostanzialmente ora come allora, con coraggio e coerenza, ci mette la faccia del suo consigliere Mimmo Pirisi e vota si alla presa d’atto.
Quanto tempo perso, quanto rumore per nulla in questi anni. Sì perché, in fondo in fondo, è solo una presa d’atto del lavoro fatto, con calcoli matematici, dai tecnici. Una questione che in altri Comuni, vedi Sassari, è stata licenziata con pochi minuti di riunione di Consiglio Comunale. E anche questo dovrebbe dare il giusto peso al termine di “presa d’atto”.
Per non parlare della possibilità che avranno, a breve, i portatori di interesse che si ritenessero lesi nei propri diritti, di presentare le legittime osservazioni. Verranno esaminate e valutate a norma delle vigenti norme, nel primario rispetto dell’ incolumità delle persone e della salvaguardia delle cose, anche se ciò dovesse introdurre vincoli nell’orticello di zia Baingia o negare la possibilità di edificare a nonno Gonario.
Per concludere, consentiteci di fare riferimento anche alla coerenza dei Comitati di Borgata che, ora come allora, continuano ad avere sul Pai un atteggiamento di collaborazione costruttiva, a prescindere dal colore politico dell’Amministrazione in carica.
Tonina Desogos - Presidente Comitato di Borgata di Maristella
Antonio ZIdda - Presidente Comitato di Borgata di Sa Segada - Tanca Farrà